ARTE
MAMELUCCA
Dal 14 maggio al 30 giugno 2002
Roma
Museo Nazionale d'Arte Orientale
Via Merulana 248
Orario:
lunedì
(primo e terzo del mese chiuso)
mercoledì, venerdì e sabato
8,30 - 14
martedì, giovedì e domenica
8,30 - 19
Ingresso:
Informazioni:
Tel. 06/4874415
www.mwnf.org
Catalogo:
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MOSTRE
"VIRTUALI" PER I MSF
Un tempo si diceva"mammalucco"per indicare una
persona sciocca e poco sveglia e chissà per quali motivi
si era formata quella locuzione visto che l'originaria
parola "mamelucco", dal turco
"mamluk", indicava persone con ben diverse
caratteristiche. Si trattava di giovani di varie etnie,
ma prevalentemente Turchi e Circassi, arruolati nelle
truppe dei vari sultanati nati dalla dissoluzione del
Califfato di Bagdad.
Duri, energici, ambiziosi, riuscirono in molti casi a
salire al trono come in Egitto dove diedero origine,
dalla metà del '200, a varie dinastie: gli Ayyubidi, i
Bahiriti, i Burgiti, che dettero all'Egitto grande
prosperità facendone il centro del commercio tra Oriente
ed Europa, batterono gli invincibili cavalieri mongoli
dei successori di Gengis Kan, costruirono imponenti
edifici religiosi e civili, sconfissero i Crociati
catturando re Luigi IX di Francia.
Un famoso mamelucco fu Salah al Din, più conosciuto come
Saladino, sultano d'Egitto e di Siria, nemico implacabile
dei Crociati, protagonista di poemi e ballate, grande
costruttore e legislatore.
Danneggiati a fine '400 dalle nuove rotte commerciali
spagnole e portoghesi, che tagliavano fuori il
Mediterraneo dal commercio con l'Oriente, furono
sconfitti nel 1517 dal sultano turco Selim, rimanendo
comunque fino all'800 inoltrato la classe dirigente
egiziana.
Conoscere l'affascinante mondo mamelucco è
interessantissimo ma non facile; i loro monumenti sono in
Egitto, mescolati con quanto millenni di civiltà hanno
prodotto e, per agevolare l'approccio, ecco che appare il
Museo Senza Frontiere. Questa definizione sibillina è il
manifesto di un programma di valorizzazione del
patrimonio artistico senza spostare le opere d'arte per
esibirle in mostre itineranti ma lasciandole nel loro
contesto storico e ambientale. Si ha così lo spazio
espositivo che è la stessa area geografica ben definita,
attraversata da percorsi della durata di uno o due giorni
dedicati ad aspetti specifici.
Il visitatore dispone di un catalogo estremamente preciso
e troverà sul posto un'apposita segnaletica che gli
permetterà di identificare le opere esposte.
I cataloghi comprendono inoltre informazioni sugli orari
e le modalità di visita ai monumenti e sono pubblicati
in più lingue a cura di editori specializzati.
A monte c'è una Organizzazione Internazionale Non
Governativa senza fini di lucro, con sede a Bruxelles,
che coordina le attività di una rete di 22 nazioni. Sono
previsti cicli espositivi relativi all'Antichità
Classica, al Medioevo, all'Età Moderna, ambientati in
vari paesi; attualmente è in corso il ciclo tematico
sulla civiltà islamica che ha toccato e toccherà il
Portogallo islamico, il Marocco Andaluso, la Tunisia, gli
Omayyadi, l'arte Siculo-Normanna, l'Algeria, la Turchia.
Recentemente è stato presentata "l'Arte Mamelucca.
Splendore e magia dei Sultani" che ha per sede l'
Egitto con itinerari al Cairo, Alessandria, Rosetta.
Attraverso di loro si potrà visitare l'Egitto mamelucco,
opulento centro di commerci, luogo d'incontro di
scienziati, matematici, filosofi di tutto il mondo
islamico, regno potente con un forte esercito.
Si possono vedere i grandi edifici eretti dai sultani: le
moschee, che spesso contengono le loro tombe, le madrase,
scuole coraniche, i mausolei, i palazzi, i
caravanserragli, le fortezze, con le cupole
inconfondibili, le decorazione geometriche, le scritte in
caratteri cufici, le maioliche invetriate, e anche i
musei che contengono le opere mobili in metallo, legno,
vetro, tessuto, espressioni di una civiltà, aniconica,
tanto differente dalla nostra.
Certo c'è il problema del costo del viaggio e del
soggiorno, ma per chi può è un interessante percorso in
un periodo ben definito della millenaria storia egiziana.
Roberto
Filippi
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